Che la carne rossa non fosse proprio salutare, si sapeva, ora arriva la conferma. il suo consumo è associato a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e di tumore. Lo dice un nuovo studio della Harvard School and public health (se volete leggerlo nei dettagli, è su Archives of internal medicine , il numero del 12 marzo).
L’indagine è alquanto vasta: i ricercatori, guidati da Frank Hu, professore di nutrizione ed epidemiologia, hanno seguito (si tratta di uno studio osservazionale) 37.698 uomini per 22 anni, e 83.644 donne per 28 anni. All’inizio dell’analisi, tutti erano sani, senza patologie tumorali o cardiovascolari. Ogni quattro anni, tramite questionari, ai partecipanti veniva chiesto di indicare la loro dieta o il tipo di alimentazione.
Nel corso di tutti questi anni, nel gruppo si sono verificate 23.926 morti: quasi 6 mila per malattie di cuore e circa 10 mila per cancro; e il consumo regolare di carne rossa era associato a una più elevata mortalità per entrambe le cause. Peggio la carne cotta: una porzione quotidiana, per esempio un hot dog o due fette di bacon, è stata correlata a un aumento del rischio di mortalità di circa il 20 per cento (del 13 per cento nel caso della carne non cotta).
Il motivo? La carne rossa, spiegano i ricercatori, contiene ingredienti noti per favorire il pericolo di malattie croniche (come cancro e patologie cardiache): ferro, grassi saturi, nitriti e sostanze cancerogene che si formano durante la cottura. C’è però anche una buona notizia: sostituire le protiene della carne con altri fonti di proteine più sane, riduce sensibilmente il rischio. Quindi via libera a pesce, pollame, legumi, noci, cereali.
Anzi, di buona notizia ce n’è anche un’altra: ricercatori del Fraunhofer Institute for processing engineering and packaging stanno studiano il modo di realizzare costolette vegetali con lo stesso sapore e la stessa consistenza di quelle vere (senza effetti negativi sulla salute, quindi, e senza macellare animali). Anche se finora i tentativi di creare una bistecca vegetale mangiabile sono stati fallimentari, loro garantiscono che ci sono vicini. Ci stanno provando con coltivazioni di piselli, lupini e grano, e con processi di produzione e lavorazione innovativi. Speriamo ci riescano. Al momento, gli hamburger di soia sono una tristezza. .IN COLLABORAZIONE
CON STUDIO BATTIPAGLIA.
ISTITUTO SURGERY SMERAGLIA
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