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domenica 9 febbraio 2014

aspettare la cura o intervenire con il trapianto dei capelli?

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Staminali Niente piu calvizie ma dovrete aspettare un po



Milioni di uomini e donne lottano con la perdita dei capelli e non c’è cura. Ma questo potrebbe cambiare grazie ad una scoperta di scienziati di New York. Questa ricerca è solo allo stadio iniziale, ma ciò che la rende interessante è che questa nuova tecnica utilizza le cellule staminali dei propri capelli per farli crescere di nuovo.
Non c’è un modo semplice per far crescere i capelli dentro un laboratorio”, ha detto la Dott. Angela Christiano, della Columbia University Medical Center. Ma questi ricercatori dicono di esserci riusciti e che a differenza di un trapianto di capelli tipico, che trasferisce i capelli dalla parte posteriore della testa verso la parte anteriore, questa tecnica moltiplica i capelli così si finisce con più di quelli che si aveva in partenza.
Questo potrebbe potenzialmente servire a far ricrescere i peli nella pelle che non ne produce più, per esempio in casi di ustioni e/o dopo gravi ferite profonde“, ha detto la Dott. Christiano.
Ecco come funziona: prima devono ricavare il “fondo” di ogni capello. Sono alla ricerca di cellule staminali minuscoli che sono programmati per creare i nuovi capelli. Tali cellule si moltiplicano nel laboratorio ma per qualche motivo si dimenticano da dove sono venuti, e cioè che devono creare capelli. Ed è qui che la maggior parte di queste ricerche si è bloccata.
Ma la dottoressa Angela Christiano e il suo team hanno scoperto che se raggruppano insieme queste cellule in una forma sferica allora loro si ricordano il loro scopo.
Improvvisamente sono circondati da tutti i lati da cellule simili e questo tipo di contato cellula a cellula e la loro comunicazione probabilmente le aiuta a dare il via alle loro proprietà istruttive della cellula“, ci svela la Dott. Christiano.
Queste sfere hanno fatto crescere con successo dei capelli umani su pelle umana, ma ha funzionato solo il 70% delle volte e la pelle era stata innestata su topi.
L’obiettivo finale è quello di far crescere i capelli direttamente sulla testa umana ma Christiano ammette che è troppo presto per dire quando. “Abbiamo bisogno di capire meglio il colore, la forma, la consistenza, e, soprattutto, continuerà il ciclo della ricrescita?
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Oggigiorno uomini e donne soffrono di un disturbo sempre più diffuso: la caduta dei capelli. In alcuni può portare depressione, in altri un isolamento iniziale per il disagio. Diverse possono essere le cause di questo fenomeno. Al primo posto abbiamo la genetica: avere infatti genitori, nonni o altri parenti affetti da calvizie (detta anche alopecia) può influire molto sulla possibilità di esserne affetti in età adolescenziale o in età adulta. Molti adolescenti, soffrono ormai sempre più di alopecia ondrogenetica (di tipo genetico). La calvizie, però, può essere provocata anche da un forte stress psico-fisico dovuto a lunghi periodi di studio o di lavoro o a lunghe diete povere di proteine e vitamine. Ma come si può prevenire o curare questo disturbo? Prima di tutto, ognuno di noi può sapere se è affetto o meno (o se lo sarà in futuro) da alopecia attraverso un esame dermatologico ed uno studio specifico del proprio DNA. Nel caso un individuo risultasse positivo a tale test, non deve demoralizzarsi, ma può cominciare ad intervenire già da subito per prevenire questo disturbo con appositi farmaci prescritti dal proprio medico specialistico. Ricordiamo che anche una buona alimentazione sana ed equilibrata ed un'attività fisica regolare contribuiscono a mantenere la nostra pelle in buona salute, depurandola da sostanze tossiche. Da sfatare è il mito che, lavando tante volte a settimana i capelli, si aumenti il numero di capelli caduti. La caduta, infatti, è un fenomeno naturale che fa parte del ciclo di vita del capello. Gli esperti spiegano che per ogni lavaggio, il numero naturale di capelli caduti va da dieci a quindici circa. Ricordiamo inoltre che la caduta dei capelli non è più diffusa solo negli individui di sesso maschile. Sia maschi che femmine, infatti, possono soffrire in ugual numero di questo fenomeno. E voi? Avete sofferto o state curando questo fastidioso disturbo?
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MANGIARE SANO CI RENDE PIU' BELLI................

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Che la carne rossa non fosse proprio salutare, si sapeva, ora arriva la conferma. il suo consumo è associato a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e di tumore. Lo dice un nuovo studio della Harvard School and public health (se volete leggerlo nei dettagli, è su Archives of internal medicine , il numero del 12 marzo).
L’indagine è alquanto vasta: i ricercatori, guidati da Frank Hu, professore di nutrizione ed epidemiologia, hanno seguito (si tratta di uno studio osservazionale) 37.698 uomini per 22 anni, e 83.644 donne per 28 anni. All’inizio dell’analisi, tutti erano sani, senza patologie tumorali o cardiovascolari. Ogni quattro anni, tramite questionari, ai partecipanti veniva chiesto di indicare la loro dieta o il tipo di alimentazione.
Nel corso di tutti questi anni, nel gruppo si sono verificate 23.926 morti: quasi 6 mila per malattie di cuore e circa 10 mila per cancro; e il consumo regolare di carne rossa era associato a una più elevata mortalità per entrambe le cause. Peggio la carne cotta: una porzione quotidiana, per esempio un hot dog o due fette di bacon, è stata correlata a un aumento del rischio di mortalità di circa il 20 per cento (del 13 per cento nel caso della carne non cotta).
Il motivo? La carne rossa, spiegano i ricercatori, contiene ingredienti noti per favorire il pericolo di malattie croniche (come cancro e patologie cardiache): ferro, grassi saturi, nitriti e sostanze cancerogene che si formano durante la cottura. C’è però anche una buona notizia: sostituire le protiene della carne con altri fonti di proteine più sane, riduce sensibilmente il rischio. Quindi via libera a pesce, pollame, legumi, noci, cereali.
Anzi, di buona notizia ce n’è anche un’altra: ricercatori del Fraunhofer Institute for processing engineering and packaging stanno studiano il modo di realizzare costolette vegetali con lo stesso sapore e la stessa consistenza di quelle vere (senza effetti negativi sulla salute, quindi, e senza macellare animali). Anche se finora i tentativi di creare una bistecca vegetale mangiabile sono stati fallimentari, loro garantiscono che ci sono vicini. Ci stanno provando con coltivazioni di piselli, lupini e grano, e con processi di produzione e lavorazione innovativi. Speriamo ci riescano. Al momento, gli hamburger di soia sono una tristezza. .
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BELEZZA E SALUTE................

cibi_anti_tumore

Come affermato anche nei giorni scorsi da Umberto Veronesi, uno dei modi migliori in assoluto, per prevenire il cancro è quello di avere una dieta sana ed equilibrata. Sembrerebbe, infatti, che un terzo delle persone ammalate di tumore abbiano contratto la malattia per non aver osservato un regime alimentare completamente salutare. La Cancer Cure Foundation, una delle più note organizzazione per la lotta contro il cancro al mondo, ha deciso di stilare una lista di alimenti che  aiutano la prevenzione. I cibi elencati sono 27 e spaziano dai più diversi prodotti, come a significare che per tenere lontano questo male uno dei segreti sia variare il più possibile quello che si mette sotto i denti.
Broccoli, cavoli e cavolfiori
Hanno una componente chimica chiamata indolo-3-carbinolo in grado di combattere il cancro al seno. I broccoli, inoltre, hanno anche il sulforano fitocomico, un perfetto alleato per laprevenzione del cancro al colon o al retto. Capitolo a parte merito la glucorafanina. Questa sostanza aiuta ad inibire la crescita di tumori. Il Dipartimento di Agricolutra Americano ha, addirittura, studiato 71 tipi di piante di broccoli e ha dedotto che più sia amaro il suo sapore e più glucorafanina sia presente nell’alimento.
Aiutano a prevenire una vasta gamma di tumori, tra cui: polmoni, bocca, gola, stomaco, intestino, vescica, prostata e mammella. C’è da dire, però, come alcune ricerche abbiano indicato proprio nel beta-carotone (sostanza presente nella carota) una causa del cancro, ma queste non hanno dimostrato per nulla la relazione tra la sostanza e il fatto di mangiare carote. Per trovare un nesso si dovrebbe arrivare ad ingerire una quantità pari di 2/3 chili di carote al giorno e sembrerebbe decisamente impossibile. L’istituto Danese di Scienze Agrarie (DIAS) ha trovato un ulteriore sostanza presente capace di prevenirlo: il falcarinolo. Questa ricerca ha studiato le cellule tumorali isolate a contatto con essa. Il risultato è quello di constatare come la loro crescita avvenga, in questa maniera, molto più lentamente. In termini culinari, però, dovete sempre evitare di cuocere le carote, se volete che sia presente questa reazione.
Funghi
Sembrerebbero aiutare l’organismo a combattere il cancro e a costruire un sistema immunitario. Contengono, infatti, un polissacrido chiamato lentinano che riesce ad attaccare le cellule cancerose impedendogli di moltiplicarsi.
Contengono proteine, vitamina B12, fibre, clorofilla, nonché importanti acidi grassi che possono aiutare nella lotta al cancro al seno. Hanno, inoltre, un’alta concentrazione di minerali come potassio, calcio, magnesio, ferro e iodio.
Patate dolci
Contengono proprietà  antitumorali che proteggono il DNA da sostanze chimiche cancerogene al di fuori della membrana nucleare.
Sono ricchi di glutatione, un potente antiossidante che attacca i radicali liberi nel corpo bloccando l’assorbimento intestinali dei grassi. Sono, inoltre, più carichi di potassio delle banane e hanno anche un’alta percentuale di beta-carotene. Diversi scienziati ritengono che questo frutto possa essere utile nel trattamento di epatite virale (una causa del cancro al fegato).
Peperoncini Jalapeños
Questo peperoncino, originario del Messico, ma diffuso anche in Europa, contiene una sostanza chimica – la capsaicina – in grado di neutralizzare alcune sostanze che causano il cancro.
Fichi
Uno studio dei ricercatori dell’Istituto di Fisica e Chimica dell’Università di Tokyo ha eletto questo frutto come uno dei più efficaci nel ridurre il rischio di tumori. Negli Stati Uniti d’America, invece, il Dipartimento dell’Agricoltura ha dichiarato che contenendo vitamine A e C, calcio, magnesio e potassio, possa far ridurre l’appetito e migliorare gli sforzi per perdere peso.
Pompelmi
Come un po’  tutti gli agrumi, contengono monoterpeni: sostanza che aiuta a prevenire il cancro spazzando agenti cancerogeni fuori dal corpo. Alcuni studi hanno dimostrato che il pompelmo può inibire a proliferazione delle cellule del cancro al seno. Contiene, inoltre, vitamina C, beta-carotene e acido folico.
Uve
Sono forti fonti di resveratrolo un fenolo che inibisce gli enzimi a stimolare la crescita delle cellule tumorali. Contengono anche l’acido ellagico, un composto che blocca gli enzimi necessari per le cellule tumorali, rallentandole.
Arance e Limoni
Contengono il limonene, stimolante che abbatte le sostanze che causano il cancro.
Papaia
Ricca di vitamina C. Questo frutto tropicale contiene anche la folacina, sostanza che ha dimostrato di ridurre al minimo la displasia cervicale e alcuni tumori.
Lamponi
Contengono molte vitamine, composti vegetali e antiossidanti conosciuti come gli antociani che possono eludere la formazione del cancro. Secondo una recente ricerca, riportata dal Cancer Research, si è affermato che i lamponi neri possono contrastare il cancro al colon e all’esofago.
Pomodori
Contenendo il licopene, un antiossidante che attacca le molecole di ossigeno o radicali liberi, è un ortaggio ottimo per la prevenzione del cancro. Sembrerebbe, inoltre, che più viene coltivato in un clima caldo e più  la percentuale del licopene presente aumenti. Ricchi anche di vitamina C.
Lino
Contiene lignano, sostanza antiossidante capace di bloccare e reprimere i cambiamenti cancerosi dell’organismo. Ricco anche di Omega 3 e acidi grassi che aiutano a prevenire il cancro al colon e malattie cardiache
Noci
Sopprimono la crescita dei tumori per merito dell’alta presenta di quercetina. Una sua qualità, chiamata volgarmente Noce del Brasile, contenendo selenio, è ottima per la prevenzione del cancro alla prostata.
Aumenta l’attività  delle cellule immunitarie e contribuisce a rompere le sostanze che potrebbero causare il cancro. Uno studio fatto dall’Università della North Carolina, ha riportato che persone consumatrici abituali di aglio hanno una percentuale nettamente inferiore riguardante il rischio di cancro allo stomaco. Si ritiene, infatti, che abbia effetti antibatterici nei confronti di un batterio chiamato Helicobacter Pylori: un parassita dello stomaco, causa principale del cancro nell’organo.
Rosmarino
Contribuisce ad aumentare l’attività degli enzimi di disintossicazione. Un estratto di rosmarino, chiamato carnosol, inibisce lo sviluppo di tumori alla mammella e alla pelle.
Tapioca
Questo amido, derivato dal tubero, è una pianta che se assunta da tenera età può  aiutare la non formazione di melanomi. Il suo utilizzo alimentare è prevalentemente sotto forma di farina.
Fa parte della famiglia dello zenzero, e come per esso, si crede abbia proprietà medicinali, inibendo la produzione dell’infiammazione correlata all’enzima ciclo – ossigenasi 2 (COX-2), i cui livelli sono normalmente elevati in alcuni malattie infiammatorie e tumori.
Vino Rosso
Contenendo polifenoli aiuta a proteggere all’infezione di diversi tipi di cancro. I polifenoli sono potenti antiossidanti che aiutano a neutralizzare patogeni radicali liberi. Essendo, però, per molti l’alcool un agente cancerogeno, molti studi consigliano l’utilizzo di vini non alcolici.
I Prodotti della Soia
Il latte di soia o il tofu contengono diversi tipi di fitoestrogeni. Gli estrogeni, in generale, prevengono la malattia sia al seno sia alla prostata, bloccando e sopprimendo i cambiamenti cancerosi.
Tè  Verde e Tè Nero
Contiene antiossidanti, alcuni noti come polifenoli (catechine), che sembrano impedire alle cellule tumorali di dividersi. Il tè verde è il migliore. Secondo un rapporto nel numero di luglio 2001 del Journal of Cellular Biochemistry, i polifenoli che sono abbondanti nel tè verde, possono proteggere contro diversi tipi di cancro: allo stomaco, al polmone, al colon, al retto, al fegato e al pancreas.
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in collaborazione con studio battipaglia.